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Acqua: 3.400 miliardi di litri dispersi ogni anno

Le falle del sistema di distribuzione dell’acqua, in Italia, comportano una dispersione di circa 157 litri al giorno per abitante: una perdita che soddisferebbe il fabbisogno di 43 milioni di persone in un anno! Un’ecatombe … e poi si vuole raccontare che il problema è la siccità?

In occasione della giornata mondiale dell’acqua, l’Istat ha pubblicato ieri alcune statistiche sul sistema idrico italiano e il consumo d’acqua[1]. I dati si riferiscono al solo consumo domestico, prevalentemente potabile. Non considerano, invece, l’uso industriale e agricolo, che potrebbe offrire un quadro ancora più drammatico di quello che già emerge da questi numeri.

 

Oltre 3.000 miliardi di litri d’acqua dispersi in un anno

Il dato più sconcertante sul quale vogliamo focalizzare l’attenzione sono le cosiddette perdite di rete, cioè l’acqua che viene dispersa dai sistemi di raccolta, immagazzinamento e distribuzione mediante tubi, prima che l’acqua raggiunga i rubinetti delle famiglie. Riportiamo le parole del rapporto dell’Istat: “Le perdite rappresentano uno dei principali problemi per una gestione efficiente e sostenibile dei sistemi di approvvigionamento idrico e, benché molti gestori del servizio idrico abbiano avviato iniziative per garantire una maggiore capacità di misurazione dei consumi, la quantità di acqua dispersa in rete continua a rappresentare un volume cospicuo, quantificabile in 157 litri al giorno per abitante. Stimando un consumo pro capite pari alla media nazionale, il volume di acqua disperso nel 2020 soddisferebbe le esigenze idriche di oltre 43 milioni di persone per un intero anno.”

Traduciamo l’affermazione conclusiva in un numero: 157 litri di acqua al giorno per abitante in un paese di 59milioni di abitanti, equivale a 3.381miliardi di acqua in un anno. Che viene buttata via. Una cifra mostruosa. 43milioni di persone sono i ¾ della popolazione italiana, quasi l’intera popolazione della Spagna, più della popolazione della Polonia, 8 volte la popolazione della Norvegia.

La dispersione d’acqua delle nostre reti idriche rasenta il reato penale, verrebbe voglia di definirlo un crimine contro l’umanità.

 

Un problema decennale

Il problema della dispersione d’acqua nelle reti idriche non nasce oggi. Si trascina da decenni. Il GRAFICO 1 che segue, tratto dalla figura 5 del rapporto dell’Istat, è eloquente. Illustra l’acqua erogata e le dispersioni di rete dal 1999 al 2020. Le barre verdi indicano i litri d’acqua erogati pro capite. Come si può notare, nel corso degli anni l’erogazione è sensibilmente diminuita. È sintomo della tendenziale sensibilità degli italiani a un consumo più ragionevole dell’acqua nel corso del tempo.

Il puntino rosso, invece, indica la percentuale d’acqua che è stata dispersa dalla rete rispetto all’acqua erogata. Ebbene, questa percentuale ha continuato a crescere: siamo ormai stabilmente sopra il 40%. Quasi la metà dell’acqua erogata, le nostre reti la disperdono! Tutto questo significa che, nei fatti, chi aveva la responsabilità di gestire queste reti, in questi anni, nei fatti, non ha fatto nulla (o quanto meno, non tutto ciò che era necessario) per contenere questo autentico cataclisma. Una gestione da irresponsabili assoluti!

Non stiamo parlando di 3 o 4 anni … stiamo parlando di 20 anni!!!!

La dispersione delle reti idriche in Italia
GRAFICO 1: La dispersione delle reti idriche in Italia (fonte: rapporto Istat “Restano elevate le perdite idriche nella rete di distribuzione”, pagina 7)

 

 

La distribuzione territoriale delle perdite

Tra le mappe incluse insieme al rapporto, ce ne sono due che ci sembrano particolarmente significative. La prima (MAPPA 1) presenta la distribuzione delle perdite d’acqua tra le province italiane. Più la provincia è colorata di scuro tanto più alto è il livello di dispersione. Come si può notare, i livelli più alti di dispersione si riscontrano nelle province centro-meridionali. Soprattutto Lazio, Molise e Basilicata sono in uno stato drammatico, con una quantità avvilente di provincie con perdite superiori al 50%. E anche Campania e Sicilia non scherzano per nulla.

Distribuzione territoriale delle dispersioni idriche in Italia
MAPPA 1: le dispersioni idriche in Italia (Fonte: Istat, allegato al rapporto “Restano elevate le perdite idriche nella rete di distribuzione”)

 

Si confronti allora il dato di questa mappa con quella delle provincie in cui le famiglie lamentano irregolarità nell’erogazione di acqua (MAPPA 2). Questa seconda mappa è su base regionale. Le due regioni in cui si registrano più lamentele sono Calabria e Sicilia: la prima ha una provincia con ingenti perdite di rete, la seconda è un colabrodo. Come è possibile tollerare irregolarità di erogazione in regioni in cui l’acqua è gestita così?

Distribuzione territoriale delle famiglie che lamentanoirregolarità nell'erogazione d'acqua
MAPPA 2: distribuzione territoriale delle amiglie che lamentano irregolarità nell’erogazione d’acqua in Italia (Fonte: Istat, allegato al rapporto “Restano elevate le perdite idriche nella rete di distribuzione”)

 

Rimane il fatto che un paese in cui si disperde acqua in grado di soddisfare le esigenze dei due terzi del paese, che ci siano famiglie che lamentano irregolarità di erogazione è inqualificabile.

 

Conclusioni

Non vogliamo negare che la siccità sia un problema serio. Tutt’altro. E neppure il fatto inconfutabile del riscaldamento del nostro pianeta. Ci sono aree del mondo in cui il problema della siccità e della mancanza d’acqua è dannatamente serio. Ma i problemi idrici del nostro paese non esisterebbero proprio, se le reti di gestione e distribuzione dell’acqua fossero gestite con serietà. Non è così. La vera siccità del nostro paese è un ceto dirigente che ha la responsabilità delle nostre risorse idriche e le gestisce con un’inettitudine aberrante. Da oltre vent’anni. La quantità d’acqua sprecata da questi irresponsabili non ha alcuna giustificazione. Non solo per lo spreco di per sé. Ma perché il problema è sotto gli occhi di tutti da anni e non viene affrontato con la serietà che esso richiederebbe.

Dire che si disperde ogni anno una quantità d’acqua che soddisferebbe 43 milioni di uomini, significa assetare 43milioni di individui. In certe condizioni, verrebbe definito un genocidio …

 

© L’Irriverente, 2023

 

 

 

 

[1] Il rapporto è disponibile sul sito dell’Istat al seguente link: https://www.istat.it/it/archivio/282387. Insieme al sito, sono disponibili alcune mappe, contenute in file Excel.

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