Mettersi a ruffare nel portafoglio altrui non è mai particolarmente ammirevole. Chiunque sia il proprietario del portafoglio. Tuttavia, non si piò negare che i dati che emergono dal rapporto pubblicato da Oxfam, organizzazione internazionale dedita a combattere la fame nel mondo, sono davvero impressionanti. Il rapporto di Oxfam sulle disuguaglianze in seguito alla pandemia, intitolato Profiting from Pain (Approfittare del dolore) illustra con una crudezza impressionante quanto, nel periodo della pandemia, la ricchezza delle persone già più ricche del mondo, in particolare operanti nei settori dell’alimentazione, dell’energia, della sanità e della tecnologia, hanno enormemente aumentato le loro ricchezze, mentre nel mondo milioni di uomini sprofondavano nella miseria e nella morte per fame. Se l’insieme di queste persone rinunciasse a una piccola parte dei propri guadagni, dichiara il rapporto, per indirizzarli a chi è più sfortunato, ciò consentirebbe a quei milioni di uscire, se non altro, dallo stato di miseria in cui sono sprofondati. Il rapporto illustra l’asserto con dati davvero sconcertanti.
Chiariamoci subito. Sarebbe sbagliato utilizzare questi dati per condannare la ricchezza altrui. La ricchezza non è un crimine. È una fortuna. Spesso conquistata con grandissimo instancabile lavoro, accompagnato da ammirevole lungimiranza. Non può essere condannata. Tuttavia, è una fortuna che comporta responsabilità; tanto più grande quanto maggiore è la fortuna. Una responsabilità nei confronti di chi quella fortuna non l’ha avuta; tanto maggiore, quanto minore è la sua fortuna. Quei numeri impongono questo tipo di riflessione. Perché costituiscono una sberla scioccante, che deve indurre, anzitutto, a un cambio di mentalità. Non solo da parte di quelle persone che sono citate per nome e cognome nel rapporto. Sarebbe troppo facile puntare il dito contro chi ha avuto e ha la fortuna di godere di grandi ricchezze. Noi tutti apparteniamo ai paesi più ricchi del mondo. In un certo qual modo, quello schiaffo colpisce ciascuno di noi.
INDICE
- Il rapporto Oxfam
- Approfittare del dolore
- Struttura del rapporto
- L’aumento delle disuguaglianze
- L’aumento della forbice tra ricchi e poveri
- L’aumento di altre forme di disuguaglianza
- I settori che hanno maggiormente beneficiato della pandemia
- Il settore agro-alimentare
- Il settore petrolifero
- Il settore farmaceutico
- Il settore tecnologico
- Le conclusioni di Oxfam
- Conclusioni
1. Il rapporto Oxfam
Oxfam è un acronimo per Oxford Commitee for Famine Relief, espressione inglese che può essere tradotta come Comitato di Oxford per la lotta alla fame nel mondo. Si tratta, sostanzialmente, di un’associazione di associazioni, nel senso che l’organizzazione internazionale di riferimento riunisce una quantità di organizzazioni aderenti, distribuite in tutto il mondo. Il sito dell’associazione internazionale è www.oxfam.org. In Italia è presente la onlus Oxfam Italia, il cui sito è www.oxfamitalia.org. Come suggerisce il nome dell’organizzazione, il suo scopo è quello di promuovere iniziative per combattere le diseguaglianze e la fame nel mondo.
Approfittare del dolore
Lo scorso 23 maggio, Oxfam International ha pubblicato un rapporto intitolato Profiting from Pain, cioè Approfittare del dolore[1], il cui contenuto viene sintetizzato, nel comunicato stampa di Oxfam Italia, nel modo seguente: negli ultimi 2 anni i miliardari che controllano le grandi imprese nei settori alimentare ed energetico hanno visto aumentare le proprie fortune al ritmo di 1 miliardo ogni 2 giorni, mentre 1 milione di persone ogni 33 ore rischia di sprofondare in povertà estrema nel 2022.
Gli ultimi due anni sono ovviamente quelli della pandemia. Ciò che afferma il rapporto Oxfam sulle disuguaglianze durante la pandemia, cioè, è che in questi anni milioni di persone sono state scaraventate in uno stato di miseria estrema, che si aggraverà nel corso di questo anno. Eppure, nello stesso tempo, una manciata di uomini, nel mondo, già estremamente ricchi, hanno visto le proprie ricchezze crescere in modo spropositato. La forbice delle disuguaglianze, nel mondo, si sta divaricando, in modo sconcertante.
Struttura del rapporto
Il rapporto Oxfam sulle disuguaglianze durante la pandemia è distinto in due componenti: un Media Brief e una Methodology Note. Il primo, di 19 pagine, illustra in forma piuttosto discorsiva i risultati dell’indagine. La Nota, di 24 pagine, richiama le fonti adottate e presenta una serie di tabelle che illustrano alcuni dati a fondamento del rapporto. Le tabelle sono strutturate in 22 punti, ciascuno dei quali è un’affermazione che trova riscontro nelle tabelle. Questi 22 punti si concentrano soprattutto sull’aumento della ricchezza dei miliardari (in dollari) del mondo durante la pandemia. I dati si basano in prevalenza sulla classifica dei miliardari pubblicata ogni anno da Forbes e su statistiche della Banca Mondiale.
L’aumento delle diseguaglianze
Il rapporto Oxfam sulle disuguaglianze durante la pandemia, nella sua sintesi iniziale, comincia con un riquadro che esordisce con le seguenti parole: James Cargill e la sua famiglia possiedono la maggioranza di uno dei più grandi gruppi industriali di prodotti alimentari al mondo, l’azienda Cargill. Il loro patrimonio è aumentato di circa 20 milioni di dollari al giorno dall’inizio della pandemia da COVID-19. A questa affermazione si contrappone la dichiarazione di una donna del Malawi, un piccolo paese dell’Africa sudorientale, la quale teme di non avere neppure i soldi per comprare una confezione di olio per preparare da mangiare per la sua famiglia. Più oltre, nella propria sintesi, il rapporto afferma che, in seguito alla pandemia, i governi e la comunità globale non sono stati capaci di impedire il più grande aumento di povertà estrema negli ultimi 20 anni [richiamando dati della Banca Mondiale]. Questo fallimento può essere giustamente definito catastrofico: più di 20 milioni di persone sono morte a causa della pandemia e, nel mondo, tutte le variabili che misurano le diseguaglianze sono schizzate verso l’alto.
Il sommario prosegue: si tratta di una disuguaglianza che uccide e contribuisce alla morte di non meno di una persona ogni 4 secondi [si citano i dati di un altro rapporto Oxfam]. Per converso, il rapporto richiama ciò che accade ai miliardari (nel senso di persone che possiedono patrimoni di miliardi di dollari; cioè miliardi di euro): i miliardari hanno oggettivamente beneficiato da queste molteplici crisi. Le loro ricchezze si sono accresciute, in buona parte per le incredibili quantità di soldi che i governi hanno iniettato nell’economia globale. Ciò ha fatto rimbalzare i prezzi e, con loro, i patrimoni miliardari.
L’aumento della forbice tra ricchi e poveri
Basandosi sulla classifica di Forbes degli uomini più ricchi del mondo, il rapporto Oxfam sulle disuguaglianze durante la pandemia osserva che nel corso dei due anni di COVID-19 i patrimoni dei miliardari hanno conosciuto una crescita equivalente a quella ottenuta nei precedenti 23 anni. L’insieme dei patrimoni di tutti i miliardari del mondo equivale oggi al 13,9% del prodotto interno lordo mondiale, il 4,4% in più rispetto al 2000; i 10 uomini più ricchi del mondo possiedono una ricchezza superiore a quella del 40% della popolazione mondiale più povera. Nel 2021, questo 40% di popolazione mondiale più povera ha assistito a un ulteriore declino del proprio reddito, che è stato più basso del 6,7% rispetto alle previsioni compiute prima della pandemia. Nel periodo della pandemia, mentre ogni 30 minuti si generava un miliardario, un milione di persone ogni 33 ore veniva scaraventato in povertà estrema.
Secondo dati della Banca Mondiale, mentre i redditi delle persone più ricche del mondo sono già interamente rientrati ai livelli pre-pandemici, i redditi delle persone più povere sono rimasti ancora sotto quei livelli.
L’aumento di altre forme di disuguaglianza
Un paragrafo del rapporto Oxfam sulle disuguaglianze durante la pandemia è dedicato all’aumento delle diseguaglianze in seguito alla pandemia. Non solo si è divaricata la differenza della ricchezza disponibile e dei redditi tra la popolazione più ricca e quella più povera, ma tali differenze si sono accentuate anche per quanto riguarda le diseguaglianze di genere, le discriminazioni etniche, le diseguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari, le differenze tra paesi.
I settori che hanno maggiormente beneficiato della pandemia
La seconda parte del rapporto Oxfam sulle disuguaglianze durante la pandemia si concentra su quattro settori che hanno particolarmente beneficiato della pandemia: il settore agroalimentare, il settore energetico, quello farmaceutico e quello tecnologico.
Il settore agroalimentare
Nel settore agroalimentare il rapporto si sofferma su due aziende: Cargill e Walmart. I dati più impressionanti sono quelli relativi alla prima. Cargill, nel 2017, controllava il 70% del mercato globale dei prodotti agricoli (no, dico, il 70% del mercato mondiale!?!?!?!?); si tratta di un’azienda che allora, secondo dati Bloomberg, era controllata per l’87% da un’unica famiglia (la famiglia Cargill, ovviamente – è mai possibile???? Una famiglia che da sola controlla il 70% del mercato globale dei prodotti agricoli?!?!?!?!), che era l’undicesima famiglia più ricca al mondo. Molti suoi membri, ovviamente, compaiono ancora oggi nella lista di Forbes: la loro ricchezza, tra il 2020 e il 2021, è cresciuta di 14,4 miliardi di dollari, cioè circa 20 milioni di dollari al giorno, durante la pandemia. Nel 2021 l’azienda ha realizzato un utile netto di 5 miliardi di dollari, il più consistente della sua storia.
Walmart è la più grande catena di supermercati negli Stati Uniti ed è anche l’azienda con il più elevato numero di dipendenti del paese. Per circa metà del suo capitale appartiene alla famiglia Walton. La loro ricchezza è cresciuta di circa 8,8 miliardi tra il 2020 e il 2021, cioè di 500mila dollari all’ora.
Il settore petrolifero
Le grandi aziende petrolifere hanno raddoppiato i propri margini durante la pandemia, mentre l’intero comparto energetico ha accresciuto i propri profitti del 45% nell’ultimo anno: i miliardari che operano nel settore hanno visto le proprie ricchezze crescere del 24% in termini reali negli ultimi due anni. Nel 2021 il 63% del margine netto delle compagnie del settore è stato distribuito in dividendi agli azionisti, per un totale di 51 miliardi di dollari.
Il settore farmaceutico
La pandemia ha creato 40 nuovi miliardari nel settore farmaceutico, secondo i dati di Forbes. Naturalmente, una delle spinte maggiori al settore è venuta dalla produzione dei vaccini: Oxfam stima che le grandi case farmaceutiche stiano facendo 1.000 dollari di profitti al secondo.
Il settore tecnologico
È noto che alcune tra le più grandi aziende al mondo oggi operano nel settore tecnologico e sette dei 10 uomini più ricchi al mondo appartengono a questo settore. Forse il dato più impressionante è la tabella associata al punto 19 della Nota Metodologica (qui riprodotta nella TABELLA 1), in cui si classificano gli Stati sulla base del loro prodotto interno lordo, insieme ad alcune aziende, sulla base della loro capitalizzazione di mercato: Apple si posiziona sopra la Francia, Microsoft sopra l’Italia …
Le conclusioni di Oxfam
Nelle sue conclusioni, il rapporto Oxfam sulle disuguaglianze durante la pandemia osserva che la rapida ascesa della ricchezza dei miliardari e della crisi del costo della vita affrontata da milioni di uomini non sono che un unico fenomeno. Non si tratta semplicemente di qualcosa che è avvenuto dinanzi ai loro occhi, ma qualcosa che si è creato deliberatamente con il loro sostegno. Pertanto, il rapporto invoca che si adottino misure che riducano le diseguaglianze, come forme di protezione sociale universale e una sanità universale.
Il rapporto si conclude con tre proposte:
- Una tassa sugli extra-profitti delle più grandi compagnie del mondo.
- Una tassa una-tantum sulla ricchezza dei nuovi miliardari, a titolo di solidarietà.
- Una tassa permanente sui ricchi.
2. Conclusioni
Il rapporto di Oxfam sulle disuguaglianze durante la pandemia pone un tema gigantesco e ineludibile. Il tema delle terribili e gigantesche disuguaglianze nel mondo. Un tema che è ineludibile, però, non solo per i miliardari. Lo è per noi. Per tutti noi, che viviamo in quella piccola porzione del mondo che ha la fortuna di essere la più ricca del mondo. La fame nel mondo non è un atto deliberato degli uomini più ricchi del mondo, come afferma Oxfam. È il risultato di un’indifferenza. E di un’assuefazione. Per questa ragione non riguarda solo gli uomini più ricchi del mondo. Riguarda tutti noi.
Il rapporto si sofferma sulle conseguenze della pandemia. Ma si può scommettere che la guerra scoppiata appena prima della pubblicazione del rapporto, stia ulteriormente peggiorando quella forbice: sono già in corso, nei paesi più poveri, in Africa o in Afganistan, per esempio, drammatiche crisi alimentari. L’aumento dei prezzi sta certamente portando ulteriori extra-profitti alle aziende energetiche e molto probabilmente anche a quelle alimentari. Quindi, quei processi di divaricazione delle disuguaglianze sono ancora in corso e stanno ulteriormente peggiorando. In questo senso, il rapporto ha terribilmente ragione: è urgente!
Un cambio di mentalità
Ma non è con l’accusa ai ricchi o con la tassazione forzata dei ricchi che si possono affrontare queste circostanze (più si alzano le tasse, più sorgono altrove paradisi fiscali …). Ciò di cui c’è bisogno è anzitutto un cambio di mentalità:
- Le aziende sono i luoghi in cui la ricchezza si produce. Ma non solo. Sono anche i luoghi in cui la ricchezza prodotta si distribuisce. È anzitutto nelle aziende, nei ceti dirigenti delle aziende che si deve affermare il principio della distribuzione della ricchezza. La consapevolezza della necessità della distribuzione della ricchezza è il fondamento del superamento delle disuguaglianze. E quanto più alto è il ruolo decisionale che si assume, quanto maggiore è la ricchezza che se ne ricava, tanto maggiore è l’urgenza di quella consapevolezza.
- Nell’Impero Romano le opere pubbliche erano raramente finanziate dall’Impero. In prevalenza tali opere erano finanziate da magnati, uomini estremamente ricchi che decoravano le città con edifici che avevano una funzione pubblica e su cui si riportava una lapide che li commemorava. I magnati dell’Impero facevano a gara a proporre simili interventi, perché tali opere davano loro prestigio sociale. Ciò di cui abbiamo bisogno è qualcosa di simile. Orientato, tuttavia, alla limitazione, se non al superamento, delle differenze di tenore di vita nel mondo.
- Invece di promuovere un aumento di tassazione che è già alta, talvolta scandalosamente alta, nei confronti delle persone più ricche, si invitino gli Stati a creare fondi con finalità specifica, finanziati su base volontaria e che consentano ai donatori di ottenerne visibilità e prestigio. Un approccio di questo tipo avrebbe assai maggiore possibilità di successo, rispetto a una tassazione, da cui i tassati più ricchi saprebbero come fuggire e i governi Dio solo sa che uso ne potrebbero fare.
È forse troppo utopistico?
© 2022 L’Irriverente
[1] Il rapporto è scaricabile gratuitamente in versione inglese al seguente link: https://www.oxfam.org/en/research/profiting-pain. Una sintesi in italiano, nel comunicato stampa di Oxfam Italia, è disponibile al seguente link: https://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2022/05/CS_OXFAM-573-NUOVI-MILIARDARI-IN-TEMPO-DI-PANDEMIA-WEF-DAVOS-2022_-def.pdf.
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