Nel momento in cui scriviamo, il Governatore della Banca d’Italia ha appena concluso la lettura delle sue Considerazioni Finali alla Relazione Annuale dell’Istituto. In attesa di un’analisi più attenta dei dati ad essa allegati, ne proponiamo qui di seguito una sintesi[1].
Il contenuto delle considerazioni finali
La situazione internazionale
Pur in un quadro internazionale molto incerto e per molti aspetti palesemente preoccupante, il Presidente, nelle sue Considerazioni Finali, ci ha tenuto a evidenziare che, nonostante tutto, la globalizzazione degli ultimi decenni ha decisamente ridotto il numero di persone in povertà estrema nel mondo. Questo dato dimostra come la globalizzazione abbia avuto un impatto positivo sulle economie più deboli, anche se, evidentemente, ancora molto deve essere fatto per ridurre le differenze tra paesi ricchi e paesi poveri.
La crisi energetica degli ultimi due anni
Sulle economie, ultimamente, ciò che ha gravato di più è stato l’aumento dei prezzi energetici. Questo aumento era cominciato già prima della guerra in Ucraina, ma nessuno, neanche nei centri studi della Banca Centrale Europea, né in quelli di Banca d’Italia, è stato capace di prevederlo. Anche quando è scoppiata la crisi ucraina, le previsioni sui prezzi energetici sono state erroneamente ottimistiche, di modo che, quando poi i prezzi sono andati alle stelle, l’intero sistema economico italiano (e non solo) si è ritrovato impreparato.
L’inflazione
Dinanzi all’insistenza dell’inflazione, la Banca Centrale Europea ha necessariamente aumentato i tassi d’interesse e ora l’inflazione sta gradualmente rientrando. Sul suo contenimento, tuttavia, è necessaria l’azione attiva delle imprese e dei lavoratori, entrambi impegnandosi affinché la diminuzione dei costi derivanti dal rientro dei prezzi energetici, si traduca in un calmieramento della dinamica dei prezzi al consumo.
L’impatto sul sistema bancario
L’aumento dei tassi d’interesse sta decisamente avendo un impatto sul sistema bancario e finanziario, anzitutto diminuendo la raccolta delle banche, anche in ambito assicurativo. Il sistema bancario europeo è decisamente più solido di quello statunitense e crisi come quelle di Crédit Suisse in Svizzera non sono all’orizzonte in Italia. Tuttavia, non c’è dubbio che due passaggi sono fondamentali per il prossimo futuro del nostro paese: che si realizzi l’unione del sistema bancario in tutto il territorio dell’Unione Europea e che l’Italia approvi il Meccanismo Europeo di Stabilità (spesso indicato con il suo acronimo MES).
Il debito pubblico
L’immane debito pubblico costituisce una zavorra per il nostro paese. Una porzione rilevante delle risorse dello Stato deve essere spesa in interessi, a discapito degli investimenti, dei servizi e del sostegno al reddito delle famiglie. Negli ultimi anni appena precedenti alla pandemia si è fatto uno sforzo per ridurre il debito. La pandemia ha imposto nuovamente a tutti i Paesi a espandere il debito. Ma ora, a maggior ragione, è necessario tornare a contenerlo.
Il futuro dell’economia italiana
In questo momento l’economia italiana è in forte ripresa, assai maggiore della media europea, circostanza che non si vedeva da decenni. Anche l’indebitamento delle famiglie è piuttosto basso. Rimangono due criticità croniche: la bassa redditività del lavoro e la sua bassa qualità, a cui fa fronte una situazione di retribuzioni stagnanti. Tra le poche cifre citate dal Governatore, spicca quella degli 11.000 euro netti l’anno come retribuzione mediana in Italia: significa che oltre metà dei lavoratori dipendenti italiani percepiscono un salario di meno di 1.000 euro netti al mese! Ciò, in parte, è dovuto al fatto che, come osserva il Governatore, crescono i lavori temporanei a bassa retribuzione.
In prospettiva, poi, visto il sempre maggior calo della popolazione italiana, si impone la necessità di una maggiore integrazione della popolazione migrante, che costituisce una garanzia per la sussistenza futura del sistema economico italiano.
Sul finale, il Governatore ha sottolineato la necessità che il Paese impieghi maggiormente le risorse pubbliche in investimenti, accompagnate da riforme che ha definito ineludibili.
Osservazioni
Le Considerazioni Finali del Governatore della Banca d’Italia costituiscono uno dei momenti più importanti per fare un consuntivo dello stato dell’economia del Paese. Con un linguaggio asciutto e sintetico, il Governatore traccia tipicamente un quadro complessivo che merita riflessione. Eppure, qua e là il linguaggio del Governatore ci è sembrato anche troppo asciutto e paludato.
La povertà nel mondo
Sulla povertà nel mondo, la situazione in alcuni paesi è drammatica e la guerra, come noto, l’ha resa ancora più drammatica. Non ci si può accontentare del fatto che in alcuni paesi la globalizzazione ha migliorato, un po’, le condizioni di vita di alcune persone. Peraltro, in molti, troppi casi, la globalizzazione si è tradotta nell’adozione di forme di lavoro, che nei paesi più ricchi sarebbero assolutamente illegali: lavoro minorile, orari di lavoro folli, totale assenza di sicurezza del lavoro. Su questo il Governatore non ha pronunciato parola. Eppure, questo significa che, mediante la globalizzazione, i ceti dirigenti delle imprese dei paesi più ricchi vi hanno importato la schiavitù. Non è un dettaglio irrilevante.
La bassa redditività del lavoro
Se il lavoro è poco redditizio, significa che i massimi dirigenti delle imprese hanno gestito in modo inefficiente il capitale umano e il capitale aziendale in genere: pessima gestione del capitale strumentale per rendere il lavoro più efficace, pessima capacità di previsione delle risorse necessarie, totale assenza di investimento nella formazione del capitale umano. Se la qualità del lavoro in Italia è bassa, la ragione fondamentale è questa, non certo un destino cinico e baro. I salari, alla fine, li decidono i massimi dirigenti delle imprese. È significativo che il Governatore non abbia detto una parola sull’andamento delle retribuzioni di questi manager rispetto a quelle ferme dei lavoratori … se ne sarebbero viste delle belle …
Sconcertante, poi, che si dia per scontato che il lavoro temporaneo sia a basso costo: se un lavoro è temporaneo, deve avere un valore, per ora lavorata, assai maggiore di un lavoro a tempo indeterminato. Come può esistere un lavoro temporaneo a basso costo?
Il debito pubblico
Le parole sul debito pubblico e sulla necessità di investimenti pubblici sono state ineccepibili. Tuttavia, come dimostra l’attuale stato drammatico della gestione del PNRR, il primo problema di questo paese è un ceto dirigente che è addirittura incapace di spendere le risorse che ha! Da decenni (non da oggi!) ci lasciamo scivolare dalle dita miliardi su miliardi (quelli dei fondi di stabilità e coesione), che l’Unione Europea è disposta a offrirci. E i nostri ceti dirigenti, piuttosto che sfruttare quelle risorse, preferiscono farci ulteriormente indebitare, per ripagare i nostri debiti!!!!!! Una gestione delle finanze pubbliche decennale degna di un’associazione criminale! È questo il problema principe della mala gestione del paese. Su questo punto, il Governatore non ha pronunciato parola.
La sorveglianza bancaria
Sul tema della sorveglianza degli istituti bancari, che è il ruolo fondamentale della Banca d’Italia, il Governatore ha speso pochissime parole molto generiche. Nulla è emerso sulle condizioni a cui le banche offrono credito, quelle a cui promuovono la raccolta di fondi. Uno dei problemi che attanagliano la nostra economia è proprio il modo in cui il sistema bancario concede finanziamento e, dall’altro, riesce ad attirare i risparmi delle famiglie. I finanziamenti vengono concessi alle aziende sulla base di criteri di amicizia, raramente sulla base della valutazione di un progetto industriale. A una giovane coppia, che chiede un mutuo per comprarsi casa, viene ormai sistematicamente richiesta la garanzia dei genitori.
Questo è forse un sistema bancario sano?
Conclusioni
Ad ascoltare il Governatore c’era il gotha dell’economia del Paese: imprenditori, banchieri, politici, accademici. Quasi tutti, in un modo o nell’altro, portano la responsabilità delle debolezze del nostro paese: sono i responsabili dei bassi salari, della bassa redditività delle imprese, dell’incapacità di utilizzare i fondi europei, della sconcertante gestione delle finanze pubbliche, delle scellerate condizioni a cui si fa credito nel nostro paese … Visco li ha lievemente redarguiti con parole paludate.
E loro, tutti felici, lo hanno entusiasticamente applaudito …
© L’Irriverente, 2023
[1] Il testo delle Considerazioni Finali, della Relazione Annuale, con i dati allegati, si può trovare al seguente link del sito della Banca d’Italia: https://www.bancaditalia.it/media/notizia/relazione-annuale-sul-2022-considerazioni-finali-del-governatore/.
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