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Inflazione dicembre: sempre a due cifre

In attesa dei dati Eurostat, i dati definitivi sull’inflazione di dicembre confermano il dato provvisorio dell’11,6%. Su tutti spiccano i prodotti alimentari, soprattutto derivati dei cereali e zucchero, e le bollette energetiche, un caso abnorme.

L’Istat ha pubblicato i dati definitivi sull’inflazione di dicembre 2022[1]. Si conferma l’aumento generale dell’11,6% rispetto a un anno fa, che era già stato stimato con i dati provvisori, a inizio mese. Sono quattro gli ambiti che più colpiscono:

  • I cereali, con crescite tra il 20 e il 40%: riso +38%, pane confezionato +24% (contro il pane fresco al 13%), pasta +22%.
  • I latticini, con il latte a +20%, i formaggi a +27% e il burro a +43% (tra i grassi vegetali però spiccano anche gli olii di semi a +47%).
  • Lo zucchero a +51%.
  • La bolletta energetica, ormai a livelli assolutamente folli: +165% per l’energia elettrica e +100% per il gas.

Nel caso della bolletta di energia elettrica spicca il dato sconcertante della tariffa di tutela, il cui tasso d’inflazione a dicembre è cresciuto “solo” del 91%, contro il 219% del mercato libero … qualcuno un giorno si degnerà di spiegare per quale ragione sul mercato libero le tariffe stanno più che triplicando????

 

L’andamento dell’indice d’inflazione generale (linea gialla), delle bollette di energia elettrica nel mercato tutelato (linea rossa) e sul mercato libero (linea blu). Si osservi che le scale dei due grafici sono diverse, pertanto la crescita dell’inflazione generale è molto inferiore rispetto a quella delle bollette di energia. (Fonte: L’Irriverente su dati Istat)

 

 

Grafico elaborato in Tableau Public
© L’Irriverente, 2023

 

 

[1] I dati sono disponibili al seguente link: https://www.istat.it/it/archivio/279831.

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