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Inflazione a dicembre: confronto tra i Paesi dell’Unione Europea

L’inflazione a dicembre in Italia è stata più alta rispetto alla media dell’Unione Europea. Ma in alcuni ambiti è decisamente tra le più alte d’Europa. E non sempre è chiaro per quale ragione.

Eurostat, l’agenzia statistica dell’Unione Europea, ha pubblicato i dati sull’inflazione relativi al mese di dicembre[1]. La misura dell’inflazione a livello europeo si basa sul cosiddetto indice armonizzato IPCA, che ha la caratteristica di essere uniforme, per metodologia, in tutti i paesi dell’Unione. In piccola parte, dunque, differisce dall’indice solitamente comunicato dall’Istat, il NIC, che è più tarato su alcune specificità del nostro paese. L’indice IPCA, tuttavia, è più adatto a un confronto internazionale.

L’inflazione media di tutta l’Unione Europea è pari al 10,4%, ben lontana dal tanto auspicato 2%. Nell’area Euro siamo al 9,4%, un po’ meno, ma comunque lontano dal 2%. Rispetto a novembre, l’inflazione è in diminuzione, in quasi tutti i paesi dell’Unione Europea, anche in Italia. In ogni caso, continuiamo a essere su livelli altissimi.

L’inflazione, dunque, rimane uno dei più gravi problemi economici per tutta l’Unione Europea.

 

Confronto tra i paesi

Nella mappa che segue illustriamo il livello d’inflazione generale tra i diversi paesi dell’Unione Europea. Più il colore è scuro, più è alta l’inflazione. Per aiutare la lettura, riproduciamo i dati anche in una tabella, in cui i paesi sono ordinati in base al loro livello d’inflazione: in alto i paesi con l’inflazione più alta, in basso quello con l’inflazione più bassa. I paesi con la più alta inflazione continuano ad essere l’Ungheria e i Paesi Baltici. All’interno dell’Unione, il paese con la più bassa inflazione è la Spagna. Ma, all’interno del confronto, come da tempo abbiamo rilevato, spicca la Svizzera, con un’inflazione ormai rientrata al 2%.

Nella tabella abbiamo evidenziato in rosso l’Italia e in giallo la media dell’Unione Europea e dell’Area Euro.

Mappa dell'inflazione nell'Unione Europea a dicembre 2022
MAPPA 1: l’inflazione nell’Unione Europea a dicembre 2022 (fonte: L’Irriverente su dati Eurostat)
Tabella dell'inflazione nell'Unione Europea a dicembre 2022
TABELLA 1: l’inflazione nell’Unione Europea a dicembre 2022 (fonte: L’Irriverente su dati Eurostat)

 

Alcuni casi particolari

Se il dato generale di per sé non è particolarmente rasserenante, il confronto tra l’Italia e gli altri Paesi dell’Unione per certi specifici capitoli di spesa è ancora più sconcertante. Qui di seguito li presentiamo sinteticamente, proponendo un link a schede di approfondimento. Nelle schede si possono trovare mappe e tabelle specifiche.

  • Prodotti alimentari. Sui prodotti alimentari l’Italia ha un’inflazione del 13,3%, eppure nell’Unione siamo al 18,2% e nell’area Euro al 16,3%. Tendenzialmente non ci possiamo lamentare, anche se in Svizzera siamo al 4,1%. Ciò che più preoccupa sono alcuni casi specifici, come il riso, che da noi cresce del 38%, contro una media dell’Unione al 25,9% (il riso sta crescendo di più solo in Ungheria e in Slovacchia!); oppure il burro, che da noi cresce del 43%, contro una media dell’Unione del 33% (in questo caso ci superano soltanto Danimarca, Romania e Ungheria!). Non c’è davvero ragione per cui da noi questi prezzi debbano crescere così tanto più che altrove. In questo ambito, facciamo rientrare anche il caso delle macchine da caffè. Un esempio assolutamente assurdo: da noi stanno crescendo del 32%, più del triplo rispetto alla stragrande maggioranza dei paesi dell’Unione; è la crescita maggiore in assoluto. Qualcuno ne sa spiegare la ragione?
  • Energia. Non c’è paese dell’Unione Europea in cui le bollette di energia elettrica stiano crescendo del 165%! Il paese con la crescita più vicina alla nostra è la Turchia, con bollette in aumento del 101%, ma in un paese in cui l’inflazione generale viaggia al 64%! Ricordiamo che l’aumento delle tariffe è pressoché interamente imputabile a quelle sul mercato libero. Ciò che sta accadendo in Italia con le bollette di energia elettrica è gravissimo, assolutamente ingiustificato! Sul gas, la situazione è lievemente diversa. Anzitutto l’aumento è di gran lunga inferiore (94%) e, anche se siamo tra i paesi con i maggiori aumenti, sono diversi quelli che ci fanno compagnia.
  • Carburanti. Questo caso non è anomalo, ma significativo, in relazione alle polemiche di questi giorni. A dicembre ci fu un ripristino parziale delle accise sui carburanti. È vero che un anno prima le accise c’erano ancora tutte e il prezzo del petrolio era (un po’) più basso, non c’era ancora stata la guerra in Ucraina. Sta di fatto che la benzina è diminuita di prezzo a dicembre, rispetto a un anno prima. E, più in generale, i dati dell’Italia, sui carburanti, sono tra i più bassi d’Europa.
  • Trasporto aereo. Tutt’altra faccenda per il trasporto aereo. Da noi i prezzi sono cresciuti del 69%, quasi il triplo rispetto alla media europea. Rispetto a noi i prezzi sono cresciuti di più soltanto in Polonia (99%) e in Turchia (111%). L’aumento riguarda sia i voli nazionali che internazionali. Anche in questo caso, davvero, non se ne comprende la ragione.
  • Ristorazione. Un capitolo specifico abbiamo voluto dedicare al settore della ristorazione (nella scheda sui prodotti alimentari, uno di quelli più colpiti dalla pandemia e spesso additato come un covo di profittatori. Ebbene, l’aumento dei prezzi dei ristoranti è solo del 7,4%, uno dei più bassi in Europa, dove la media è del 9,6%.

 

 

Conclusioni

L’inflazione in Italia è alta, molto alta. Troppo alta. Tuttavia, in generale, non è anomala rispetto a quanto sta accadendo all’inflazione dell’Unione Europea. Tre sono gli ambiti in cui i dati europei fanno emergere qualche anomalia italiana. In questi ambiti, le autorità competenti dovrebbero con urgenza verificare che cosa sta accadendo. Una è l’aumento dei prezzi dei prodotti cerealicoli, in particolare il riso, e dei latticini, in particolare il burro, che hanno in Italia dinamiche con pochi riscontri altrove in Europa.

La seconda è quella dei voli aerei, che da noi stanno crescendo di prezzo a una velocità che non ha (quasi) paragoni in Europa.

L’ultima è la questione delle bollette di energia, in particolare di energia elettrica, in cui i dati europei ancora una volta fanno emergere anomalie assolute del comportamento degli operatori del nostro paese. Se c’è un settore in cui si stanno verificando comportamenti speculativi, è questo.

 

Grafici elaborati in Tableau Public
© L’Irriverente, 2023

 

 

 

[1] I dati sono disponibili sul sito di Eurostat al seguente link: https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/PRC_HICP_MIDX/default/table?lang=en&category=prc.prc_hicp.

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