Lo scorso 16 giugno l’Istat ha comunicato i dati definitivi sull’inflazione nel mese di maggio (puoi consultare il comunicato stampa dell’Istat a questo link). Abbiamo già commentato i risultati generali (puoi trovare l’articolo a questo link). Vogliamo qui approfondire l’andamento dei prezzi dei detersivi, una componente non marginale nella spesa delle famiglie. L’Istat li include nel segmento dei beni non durevoli per la casa, insieme ad altri articoli, come spugne, spazzole o scope. Illustriamo l’andamento del loro indice nel GRAFICO 1.
Una risalita recente
Come si può notare, l’indice, dal 2016, è stato caratterizzato da una lenta e pressoché costante discesa fino a ottobre del 2019. Prima della pandemia. Poi ha cominciato a crescere. È arrivata la pandemia. E ha continuato a crescere. Fino a raggiungere il suo picco a maggio del 2020. Poi si è stabilizzato su livelli prossimi a quelli di gennaio 2016. Fino a ottobre del 2021, quando i prezzi hanno davvero ripreso a salire e a salire in modo costante fino a oggi. In questo periodo, i prezzi dei detersivi sono cresciuti del 5,4%, che equivale all’8,2% annuo. Questo andamento, confrontato con quello tra gennaio 2016 e ottobre 2019 è sconcertante.
Nell’ultimo mese, poi, tra aprile e maggio, i prezzi sono cresciuti addirittura dell’1,2%, che significa un aumento annuo prossimo al 15%! Si tratta di un aumento davvero impressionante e preoccupante, anche perché precedente alla crisi ucraina e dunque non legato al precipitare degli eventi con la guerra.
Ciò che sta accadendo in questo settore è decisamente anomalo.
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