Prezzi di ristoranti e alberghi: aumenti da brivido

Lo scorso 16 giugno l’Istat ha comunicato i dati definitivi sull’inflazione nel mese di maggio (puoi consultare il comunicato stampa dell’Istat a questo link). Abbiamo già commentato i risultati generali (puoi trovare l’articolo a questo link). Vogliamo qui approfondire l’andamento dei prezzi dei ristoranti e degli alberghi. L’andamento dei loro indici di prezzo è rappresentato nel GRAFICO 1. Come si può notare, i due segmenti hanno comportamenti di prezzo molto diversi, perciò li affronteremo separatamente.

I prezzi dei ristoranti

L’andamento dei prezzi dei ristoranti è stato caratterizzato da una lenta costante crescita fino a dicembre 2020. In questo periodo i prezzi sono costantemente cresciuti dello 0,1% al mese, tranne singoli mesi che a cadenza piuttosto irregolare registravano un aumento dello 0,2% mensile oppure una stabilità dei prezzi. Ciò ha comportato che complessivamente, fino a dicembre 2020, i prezzi sono aumentati a un tasso dell’1,2% annuo. Si noti che in questo periodo è rientrata anche l’esplosione della pandemia, che non ha avuto alcun effetto sensibile sui prezzi della ristorazione. Questo comportamento è riscontrabile in tutti i segmenti della ristorazione: non solo i ristoranti, ma anche le pizzerie o i bar.

Da dicembre 2020 gli aumenti di prezzo hanno cominciato a essere nell’ordine dello 0,2% mensile, con punte anche dello 0,6% al mese. Il risultato è stato che da dicembre 2020 allo scorso febbraio i prezzi della ristorazione sono aumentati a una velocità del 2,9% annuo, più che doppio rispetto ai cinque anni precedenti. Febbraio ha comportato un ulteriore incremento: negli ultimi quattro mesi i prezzi sono ulteriormente saliti a un tasso del 5,2%.

Nell’ultimo mese i prezzi sono saliti dello 0,6%, che corrisponde a una proiezione annua prossima all’8%. I prezzi nella ristorazione stanno decisamente crescendo a un tasso impressionante. Questi aumenti riguardano indistintamente tutta la ristorazione.

I prezzi degli alberghi

Come mostra limpidamente il GRAFICO 1, i prezzi degli alberghi soffrono di una notevole stagionalità. Il periodo del COVID-19 ha oggettivamente un po’ alterato la stagionalità degli anni precedenti, ma la situazione sta tornando alla normalità. Tuttavia, basandosi sugli andamenti mensili non si può capire che cosa stia accadendo al settore alberghiero. Conviene studiare non tanto l’andamento dell’indice mensile, quanto la sua variazione annua: confrontare cioè, ogni mese, quanto è cresciuto l’indice rispetto allo stesso mese di un anno prima. In questo modo si possono verificare variazioni anomale.

È esattamente quanto è illustrato nel GRAFICO 2. Come si può notare, fino all’esplosione della pandemia i prezzi tendevano a crescere tra l’1-1,5% all’anno, con punte appena sopra al 2%. Con la pandemia ci fu un periodo in cui i prezzi addirittura diminuirono, ma poi hanno ripreso a salire molto rapidamente. Da luglio del 2021 i prezzi degli alberghi hanno preso a salire sistematicamente a un tasso superiore al 2% annuo e ora, nel mese di maggio 2022, si è raggiunto il picco, mai visto dal 2016, di un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Siamo decisamente a dei livelli molto preoccupanti.

CONCLUSIONI

Il settore della ristorazione e alberghiero sono decisamente tra quelli che più hanno sofferto della crisi della pandemia. Tuttavia, in entrambi i settori, si registrano degli aumenti di prezzo tra i più alti in assoluto, dopo quelli energetici. È difficile dire quanto questi aumenti possano essere considerati speculativi, date le oggettive difficoltà provocate dalla pandemia e ora dalla crisi alimentare (oltre a quella energetica). Tuttavia, non c’è dubbio che l’aumento di prezzi del settore è estremamente preoccupante e uno di quelli che più sta contribuendo alla tensione inflazionistica nel nostro paese.

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