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Prezzo della benzina: che mai accadde alle Idi di Marzo?

A metà marzo, a meno di un mese dallo scoppio della guerra, il prezzo della benzina in Italia è rimasto per alcune settimane tra i più cari in Europa. Anche l’Antitrust ha avvertito l’esigenza di vederci più chiaro.

Come è noto, nel calendario romano le Idi di Marzo cadevano il 15 marzo. Particolarmente note sono quelle del 44 a.C., quando Marco Giunio Bruto tramò e compì l’omicidio di Caio Giulio Cesare. Il nostro orizzonte, tuttavia, è decisamente più limitato e prosaico: si ferma a metà marzo 2022 e si riferisce a ciò che in quei giorni è accaduto al prezzo della benzina…


INDICE
  1. L’intervento dell’Autorità Antitrust
  2. Cinque passi nel tempo
  3. Quasi un’altalena
  4. Uno sguardo d’insieme
  5. Un’assurdità nell’assurdità

1. L’intervento dell’Autorità Antitrust

Proprio mentre stavamo preparando l’articolo sulle assurdità del prezzo della benzina in Italia, l’Autorità Antitrust italiana stava chiedendo chiarimenti alle compagnie petrolifere “a seguito dello straordinario aumento dei prezzi della benzina e del gasolio” che si andava registrando in quei giorni (così recita il comunicato stampa dell’Autorità del 18 marzo[1]).

Il nostro articolo si basava sui dati del Weekly Oil Bulletin della Commissione Europea del 21 marzo[2]. Osservavamo come in quel momento il prezzo industriale italiano praticato in Italia fosse il terzo più alto in Europa. Il prezzo industriale, lo ricordiamo, è il prezzo che si paga al distributore al netto delle tasse, cioè escludendo le imposte. Di fatto, è il prezzo che remunera l’intera filiera produttiva, dall’estrazione del petrolio, alla sua raffinazione, fino al distributore che eroga il carburante. Ebbene, secondo la rilevazione pubblicata dal Weekly Oil Bulletin del 21 marzo, il prezzo industriale praticato in Italia era il terzo più alto in Europa. Quel prezzo della benzina era anomalo non solo per le ragioni che richiamavamo nell’articolo, ma anche per ragioni più contingenti, che l’Antitrust sta cercando di approfondire.

2. Cinque passi nel tempo

Per chiarire la circostanza, presentiamo qui di seguito i GRAFICI 1, 2, 3, 4 e 5, in sequenza. La loro struttura è la stessa di quella dei grafici dell’articolo sulle assurdità. Sulla base dei dati del Weekly Oil Bulletin, viene illustrato il posizionamento del prezzo medio industriale della benzina nei paesi dell’Unione Europea. Tutte le barre sono colorate di blu, eccetto quella dell’Italia che abbiamo colorato di giallo, per renderla più appariscente. La differenza tra i grafici è che fanno riferimento a quattro date diverse:

  • Il primo è relativo al 21 febbraio, prima dello scoppio della guerra. L’Italia è posizionata al centro del grafico, pratica cioè un prezzo della benzina quasi in linea con la media europea.
  • Il secondo è relativo al 7 marzo, appena dopo lo scoppio della guerra. L’Italia continua a essere posizionata al centro, ma si è addirittura ulteriormente avvicinata ai paesi più convenienti.
  • Il terzo è relativo al 21 marzo, cioè dopo quasi un mese dallo scoppio della guerra (è lo stesso adottato nell’articolo precedente). Il prezzo della benzina, non solo si è innalzato considerevolmente, dai 90 centesimi al litro a più di 1 euro al litro, ma il posizionamento dell’Italia è salito al terzultimo posto.
  • Il quarto è del 25 aprile, circa due mesi dopo lo scoppio della guerra, quando il posizionamento dell’Italia è tornato a metà classifica.
  • L’ultimo è relativo al 23 maggio, quando il posizionamento dell’Italia scende addirittura sotto metà classifica.

 

GRAFICO 1 – Fonte: L’Irriverente su dati del Weekly Oil Bulletin, Commissione Europea (21 febbraio 2022)

 

GRAFICO 2 – Fonte: L’Irriverente su dati del Weekly Oil Bulletin, Commissione Europea (7 marzo 2022)

 

GRAFICO 3 – Fonte: L’Irriverente su dati del Weekly Oil Bulletin, Commissione Europea (21 marzo 2022)

 

GRAFICO 4 – Fonte: L’Irriverente su dati del Weekly Oil Bulletin, Commissione Europea (25 aprile 2022)

 

GRAFICO 5 – Fonte: L’Irriverente su dati del Weekly Oil Bulletin (23 maggio 2022)

3. Quasi un’altalena

I cinque grafici evidenziano la singolarità del posizionamento del prezzo della benzina in Italia in questo periodo. Ricordiamo che parliamo del prezzo industriale, cioè tasse escluse. Prima della guerra, erano soprattutto i paesi dell’Europa Orientale a praticare un prezzo più conveniente del nostro: uniche eccezioni erano Malta, Austria e Irlanda. La Francia era più cara, così come lo erano il Belgio, il Lussemburgo, la Svezia, il Portogallo, la Spagna, la Germania, l’Olanda e la Danimarca, tra gli altri. Il momento più infausto si è verificato proprio quando abbiamo preparato il nostro articolo sulle assurdità: il prezzo praticato in Italia si innalza tra i più cari praticati in Europa. Ad aprile ridiscende lievemente, ma i paesi che praticano un prezzo migliore dell’Italia sono la maggioranza (si evidenzia in particolare la Francia, che è discesa addirittura al terzo posto!). A maggio, infine, torna in una posizione mediana.

4. Uno sguardo d’insieme

L’andamento del posizionamento del prezzo della benzina (sempre il prezzo industriale, lo ricordiamo) è forse meglio illustrato nel GRAFICO 6 che segue. Per ogni giorno, tra il 3 gennaio e il 30 maggio viene rappresentato il posizionamento del prezzo della benzina italiano rispetto a quello degli altri paesi dell’Unione Europea. Quanto più la linea si trova in alto, tanto più caro è il prezzo italiano rispetto a quello degli altri paesi. La linea rossa indica il 24 febbraio, l’inizio della guerra in Ucraina; la linea verde corrisponde al 18 marzo, il giorno del comunicato dell’Antitrust.

 

GRAFICO 6 – Fonte: L’Irriverente su dati del Weekly Oil Bulletin, Commissione Europea

 

Come si può notare, all’inizio dell’anno, quindi prima dello scoppio della guerra, il prezzo della benzina italiano era stabilmente tra il 10° e il 15° posto, cioè più o meno allineato alla media europea. Anche in seguito allo scoppio della guerra, per un paio di settimane il prezzo rimane in questa posizione. Poi, improvvisamente, in prossimità delle idi di marzo, nella settimana del 14, il prezzo italiano spicca al 23° posto e nelle due settimane successive si mantiene al 24° … su 27 paesi … È il momento di picco, quello in cui il prezzo della benzina in Italia raggiunge il suo posizionamento più alto. Ed è anche il momento in cui interviene l’Antitrust. Poi scende gradatamente. Ma è solo a maggio che il posizionamento torna a essere quello dell’inizio dell’anno.

5. Un’assurdità nell’assurdità

Intendiamoci. Il diverso posizionamento del prezzo della benzina in Italia non toglie nulla all’assurdità di cui abbiamo parlato nel precedente articolo: rimane sconcertante che uno dei principali produttori di carburante in Europa, che esporta la metà di quanto produce, non sia capace di praticare prezzi tra i più convenienti del continente. Semmai, questa circostanza aggrava l’anomalia delle idi di marzo, quando il prezzo della benzina in Italia, che dovrebbe essere fra i più convenienti nel continente, era addirittura tra i più cari.

© 2022 L’Irriverente

 

[1] Il comunicato è consultabile al seguente link: https://www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2022/3/DC10398.

[2] I dati sono disponibili sul sito dedicato al Weekly Oil Bulletin: https://energy.ec.europa.eu/data-and-analysis/weekly-oil-bulletin_en.

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